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"Berlino elettrizza": una capitale eco-mobile.
Berlino si prepara alla rivoluzione elettrica. Nell'anno in corso saranno predisposte decine di colonnine per la ricarica, che saliranno a centinaia entro il 2020, e saranno sparse in ogni angolo della città.
I teutonici non sembrano scherzare, visto che il piano "Berlino elettrizza" prevede per la fine del decennio almeno centomila auto scorazzanti silenziosamente per la città.
Il progetto conterà su investimenti privati (le major dell'auto tedesche), federali e locali, puntando all'uso di energia pulita prodotta nel Brandeburgo attraverso le pale eoliche e il fotovoltaico. Il tutto integrato da progetti volti allo sviluppo tecnologico, con strutture ed industrie atte a sviluppare ed a incrementare l'uso di sistemi alternativi di motricità.
I fondi pubblici stanziati ammontano per ora ad 80 milioni di euro.
Berlino elettrizza si inserisce nel progetto federale che prevede in Germania, nel 2020, almeno un milione d'auto elettriche in circolazione.
Vattenfall, la società svedese dell'energia che controlla l'azienda berlinese dell'elettricità è pronto all'installazione di almeno 50 colonnine elettriche. A questi si aggiungono incentivi per chi attrezza il garage con prese di corrente d'adeguata potenza.
Ma non è tutto. Lo sforzo pubblico è di spingere gli investimenti privati verso l'elettrico: la Bmw ha appena lanciato il suo nuovo marchio BmwI, auto elettriche ad elevato standard (vedi), Mercedes già da tempo è in campo per la produzione della Smart elettrica, la Continental si è concentrata sulla ricerca e sullo sviluppo per le batterie.
Si può veramente dire che Berlino è elettrizzante!
In Italia invece.... l'elettrico non va!
Secondo un'indagine svolta sulla base dei dati forniti da Assicurazione.it, un broker italiano che ha elaborato oltre un milione e mezzo di richieste di preventivi Rc, solo il 4% dei preventivi effettuato si riferisce a veicoli elettrici.
Parliamoci chiaramente, non è un problema di carenza di modelli. A Ginevra 2011 ne abbiamo visti decine, ma risuona a questo punto l'atavico problema italiano.
Manca una seria politica incentivante che riesca ad abbattere i costi di acquisto di auto che in media presentano listini superiori ai 20.000 euro (in merito vedi il caso americano della Kandi Coco), a cui si aggiunge il mancato sviluppo di una adeguata rete di ricarica pubblica, lasciata alla buona volontà delle amministrazioni locali, poco propense in questo periodo a spendere su progetti che riguardano attuali esigue minoranze, ma che potrebbero portare grandi vantaggi futuri. Nelle grandi città l'impossibilità di usufruire della rete domestica e di colonnine di ricarica impedisce l'acquisto di veicoli che per le loro caratteristiche sarebbero ideali alla mobilità cittadina. E' un cane che si morde la coda. Niente colonnine, niente auto ecologiche e se non ci sono auto ecologiche perché mettere le colonnine??
Anche dal lato assicurativo poca voglia di incentivare. Le compagnie non garantiscono particolari vantaggi nei premi così come in un primo momento promesso. Mentre alcune prevedono una riduzione del 50% dell'Rc, altre, addirittura, non assicurano veicoli elettrici.
I teutonici non sembrano scherzare, visto che il piano "Berlino elettrizza" prevede per la fine del decennio almeno centomila auto scorazzanti silenziosamente per la città.
Il progetto conterà su investimenti privati (le major dell'auto tedesche), federali e locali, puntando all'uso di energia pulita prodotta nel Brandeburgo attraverso le pale eoliche e il fotovoltaico. Il tutto integrato da progetti volti allo sviluppo tecnologico, con strutture ed industrie atte a sviluppare ed a incrementare l'uso di sistemi alternativi di motricità.
I fondi pubblici stanziati ammontano per ora ad 80 milioni di euro.
Berlino elettrizza si inserisce nel progetto federale che prevede in Germania, nel 2020, almeno un milione d'auto elettriche in circolazione.
Vattenfall, la società svedese dell'energia che controlla l'azienda berlinese dell'elettricità è pronto all'installazione di almeno 50 colonnine elettriche. A questi si aggiungono incentivi per chi attrezza il garage con prese di corrente d'adeguata potenza.
Ma non è tutto. Lo sforzo pubblico è di spingere gli investimenti privati verso l'elettrico: la Bmw ha appena lanciato il suo nuovo marchio BmwI, auto elettriche ad elevato standard (vedi), Mercedes già da tempo è in campo per la produzione della Smart elettrica, la Continental si è concentrata sulla ricerca e sullo sviluppo per le batterie.
Si può veramente dire che Berlino è elettrizzante!
In Italia invece.... l'elettrico non va!
Secondo un'indagine svolta sulla base dei dati forniti da Assicurazione.it, un broker italiano che ha elaborato oltre un milione e mezzo di richieste di preventivi Rc, solo il 4% dei preventivi effettuato si riferisce a veicoli elettrici.
Parliamoci chiaramente, non è un problema di carenza di modelli. A Ginevra 2011 ne abbiamo visti decine, ma risuona a questo punto l'atavico problema italiano.
Manca una seria politica incentivante che riesca ad abbattere i costi di acquisto di auto che in media presentano listini superiori ai 20.000 euro (in merito vedi il caso americano della Kandi Coco), a cui si aggiunge il mancato sviluppo di una adeguata rete di ricarica pubblica, lasciata alla buona volontà delle amministrazioni locali, poco propense in questo periodo a spendere su progetti che riguardano attuali esigue minoranze, ma che potrebbero portare grandi vantaggi futuri. Nelle grandi città l'impossibilità di usufruire della rete domestica e di colonnine di ricarica impedisce l'acquisto di veicoli che per le loro caratteristiche sarebbero ideali alla mobilità cittadina. E' un cane che si morde la coda. Niente colonnine, niente auto ecologiche e se non ci sono auto ecologiche perché mettere le colonnine??
Anche dal lato assicurativo poca voglia di incentivare. Le compagnie non garantiscono particolari vantaggi nei premi così come in un primo momento promesso. Mentre alcune prevedono una riduzione del 50% dell'Rc, altre, addirittura, non assicurano veicoli elettrici.