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Crash test per la Volvo C30 EV e la Mitsubishi i-MiEV
La Volvo C30 EV debutterà sul mercato statunitense ed in quello europeo nel corso del 2012. La C30 EV è la derivata elettrica della C30, la versione base della casa nordeuropea.
La Mitsubishi i-MiEV, versione elettrica della piccola utilitaria a benzina venduta in Giappone, sarà marchiata in Europa come Citroen (C-Zero) e Peugeot (Ion), ma in sostanza non ci saranno particolari differenze tra la versione giapponese e quelle europee.
Nell'esporre i risultati dei crash test, partiamo della macchina del marchio svedese, di cui disponiamo di dati riferibili solo al crash test frontale.
Il problema principale della sicurezza in un'auto elettrica è prevenire problemi conseguenti alle scariche elettriche e agli eventuali cortocircuiti che possono derivare dalla rottura di elementi dovuti ad un impatto. Si può ovviare a questo problema attraverso un corretto posizionamento delle batterie in luoghi protetti dagli urti e da sistemi di interruzione dell'energia in caso di impatto. A tal scopo la Volvo ha sperimentato l'inserimento delle batterie nel tunnel centrale dell'abitacolo proprio dove nel corrispondente modello a benzina è posto il serbatoio del carburante.
In caso di impatto la vettura dispone della disattivazione automatica dell'energia elettrica dai cavi che regolano la trazione e dell'isolamento delle batterie attivato dalla centralina dell'airbag, il tutto al fine di evitare dispersioni elettriche pericolose per gli occupanti e per i soccorritori.
La versione elettrica della C30 è stata sottoposta agli stessi severi crash test che si eseguono sulle vetture Volvo di normale produzione: il test frontale a 50km/h contro un palo ed il test frontale offset a 64km/h. Il pacco batterie non ha subito alcun danno nell'impatto e il motore elettrico ha consentito un maggiore assorbimento di energia nell'impatto frontale. I manichini posti all'interno delle vetture hanno registrato sollecitazioni simili a quelli dei crash test sulle vetture a benzina (vedi video in basso).
Anche nella i-Miev le batterie al litio sono disposte sotto l'abitacolo, in posizione protetta.
Per la vettura giapponese, gli stessi crash test portano a conclusioni simili: la struttura regge molto bene l'impatto anteriore. L'abitacolo si schiaccia di qualche centimetro, ma le zone vitali dei manichini non subiscono particolari danni se non nella zona delle ginocchia, mentre la pedaliera si deforma, creando qualche rischio di lesioni ai piedi.
Impatto laterale e tamponamento: la Mitsubishi non dispone di airbag laterali e questo comporta scarsa protezione per il torace del manichino, mentre le altre zone sono ben protette. Il punteggio ottenuto nei crash test è risultato discreto. Nel test di tamponamento, l'attenzione si è concentrata sulla verifica della protezione delle batterie in caso urto violento. I gruppo motore-cambio arretra di circa mezzo metro. L'involucro delle batterie si incrina ma le celle non si danneggiano. Il sistema di sicurezza disattiva il circuito di potenza.
LA i-Miev ha ricevuto 4 stelle su 5 totali. Ottima scocca, ottimo sistema di disattivazione delle batterie e buona protezione per i passeggeri.
Promossa!